Psicologo a Montebelluna: Stress e memoria.

Le basi neuronali di come lo stress interferisce con l’apprendimento e la memoria.

Stai concludendo un corso universitario e sei pronto per affrontare l’esame finale che stai preparando da alcuni mesi. Sei andato a tutte le lezioni, hai letto tutti i capitoli del libro e hai memorizzato ogni formula e termine chiave che c’era da sapere. Non ti sei mai sentito più sicuro di prima ad un esame.

Arriva il grande giorno. Ti senti un po’ ansioso. Prendi in mano il test e … il panico arriva.

Cerchi di spazzolar via questa brutta sensazione, ma inutilmente. Ti siedi con la penna in mano, giri la prima pagina del test. Leggi le prime domande. Ecco che succede: tutta le conoscenze che pensavi di aver immagazzinato nella tua testa svaniscono magicamente. Non c’è più niente lassù. Niente di niente. È come se qualcuno fosse entrato nel tuo cervello e avesse rimosso ogni traccia del tuo apprendimento precedente.

Alla fine fallisci il test, nonostante tutta la preparazione.

Come e perché accade, esattamente? E forse una domanda ancora più importante, come possiamo superare lo stress?

Recentemente, un gruppo di neuroscienziati ha cercato di scoprire le basi neuronali dello stress, dell’apprendimento e del recupero della memoria.

Alcuni concetti di neuroscienze della memoria.

Quello che sappiamo attualmente è che i nostri ricordi possono essere alterati quando vengono presentate informazioni connesse con quei ricordi stessi, il che rende questo tipo di memoria altamente malleabile. La corteccia prefrontale mediale del cervello (mPFC) è responsabile di rilevare se le informazioni in ingresso sono in qualche modo collegate a ricordi precedentemente memorizzati.

Quindi cosa succede quando ci vengono presentate informazioni completamente nuove che non si riferiscono a nessuno dei nostri attuali ricordi? Gli scienziati che studiano il cervello hanno scoperto che le nuove informazioni sono gestite da una regione del cervello completamente separata chiamata ippocampo.

Ippocampo

Localizzazione dell’ippocampo

Il ruolo dell’ippocampo nell’elaborazione di nuove informazioni da memorizzare porta a una serie di ipotesi interessanti. Recentemente una squadra di neuroscienziati ha approfondito il ruolo dello stress nell’integrare nuove informazioni e memorie passate.

Studi e le scoperte

Ecco di seguito descritto il metodo per testare le loro ipotesi. I ricercatori hanno utilizzato un compito specificamente progettato per provocare stress in un ambiente di laboratorio. Il compito simulava un colloquio di lavoro di 15 minuti che includeva la capacità di saper  parlare in pubblico di fronte a un gruppo di valutatori particolarmente severi.

Quindici minuti dopo aver subito il compito stressante, i partecipanti dovevano imparare due diversi tipi di informazioni. Un tipo era legato ai ricordi che già erano presenti nella memoria e l’altro rappresentava l’elaborazioni di informazioni completamente nuove. I ricercatori hanno osservato i cambiamenti nella attività cerebrale utilizzando la risonanza magnetica funzionale (fMRI) mentre i partecipanti apprendevano i due diversi tipi di informazioni.

Gli scienziati hanno scoperto un aumento dell’attivazione della corteccia prefrontale mediale (mPFC) mentre i partecipanti si impegnavano nell’apprendimento di informazioni collegate a ricordi. Inoltre, in linea con le ipotesi, l’ippocampo si illuminava mentre i partecipanti lavoravano su informazioni nuove. Tuttavia, la cosa più importante è che è stata riscontrata una compromissione dell’attività della mPFC durante l’apprendimento, quando i partecipanti  erano stati sottoposti a stress. In definitiva, questa mancanza di connettività funzionale nel cervello dei partecipanti sotto stress ha prodotto prestazioni peggiori sul compito asseganto.

Guardando avanti

Nel complesso, questo studio di neuroimaging fornisce una spiegazione biologica-neuronale del perché si osserva una alterazione della capacità di apprendimento e di memorizzazione quando siamo sottoposti a stress e ad ansia. In linea con l’attuale posizione sull’apprendimento e le scienze della memoria, gli autori hanno scoperto un aumento dell’attività cerebrale nell’mPFC quando ai partecipanti è stato chiesto di apprendere informazioni relative a ricordi. D’altra parte, l’apprendimento di nuove informazioni e stato associato ad un aumento dell’attività ippocampale.

Tuttavia i risultati più rilevanti si sono ottenuti nel dimostrare che lo stress porta ad una sostanziale diminuzione dell’attività della mPFC durante l’elaborazione delle informazioni relative ai ricordi immagazzinanti nella memoria. La scoperta di questi cambiamenti dell’attività cerebrale potrebbe contribuire a chiarire come le condizioni di forte ansia e stress sembrino diminuire la capacità di rievocare ricordi. In una sorta di blackout da ansia da esame.

Questa ricerca apre nuove prospettive nella comprensione dei casi che coinvolgono disturbi mentali legati allo stress, in cui i pazienti riferiscono di funzioni di memoria distorte, come per esempio il disturbo d’ansia generalizzato (GAD), l’ansia da esame. Inoltre, potrebbe avere delle implicazioni cruciali per quelle aree di studio che cercano di migliorare i metodi educativi in cui lo stress gioca un ruolo significativo nelle prestazioni.

Riferimenti bibliografici: Vogel, S., Kluen, L. M., Fernandez, G., & Schwabe, L. (2018). Stress affects the neural ensemble for integrating new information and prior knowledge. Neuroimage, 173, 176-187.

dott. Giovanni Zanusso