Psicologo per la vergogna e l’ansia sociale.

Vergogna, imbarazzo e ansia sociale.

La vergogna è un’emozione che si attiva ogni volta che pensiamo di aver infranto una norma sociale. Svolge una potente funzione di regolazione del nostro comportamento quando ci troviamo in mezzo alla gente. La vergogna fa parte di tutte le società, in maniera variabile, ma a volte si manifesta in maniera inappropriata.

Ci sono situazioni che potremmo definire rischiose in quanto sappiamo che probabilmente proveremo imbarazzo. Saremo respinti dal nostro gruppo di appartenenza? Molto probabilmente no, ma noi, inconsapevolmente non la pensiamo così. Contrassegniamo questi eventi improbabili come terribili. Siccome temiamo in anticipo che saremo rifiutati, attiviamo la vergogna. Quindi la vergogna innesca azioni volte a proteggerci dal possibile rifiuto.

Quando l’emozione della vergogna diventa sproporzionata e pervasiva può portarci ad evitare le situazioni sociali che sono di vitale importanze per il nostro benessere psicologico. Il timore del giudizio esagerato e il conseguente ritiro sociale sono spesso causa di sintomi depressivi e ansiosi. Il perdurare nel tempo di queste condizione può portare a sviluppare alcuni disturbi come fobia sociale e depressione.

Ci sono due modi per smettere di provare vergogna eccessiva: uno è quello di convincere noi stessi, attraverso il dialogo interno, che non abbiamo prove che indichino che le persone attorno a noi ci disapprovano. Ed anche se così fosse, è importante convincersi che non abbiamo bisogno che il mondo intero ci accetti.

L’altro modo è provare l’imbarazzo e farlo volontariamente. Questo è ciò che lo psicologo cognitivo Albert Ellis ha progettato attraverso una serie di esercizi mirati. L’obiettivo finale? Autoaccettazione incondizionata dell’emozione della vergogna.

Albert Ellis e gli esercizi anti vergogna

Albert Ellis Psicologo
Albert Ellis

Ciò che Albert Ellis intendeva ottenere con questi esercizi è che il nostro valore personale è immutabile. Chiunque siamo, comunque agiamo, il nostro valore rimarrà sempre lo stesso. Pensare in questo modo ci permette di vivere molto più liberamente. Viviamo secondo ciò che ci serve e ciò che crediamo, senza dipendere dal’ambiente che ci circonda.

Se valutiamo noi stessi, e gli altri, solo come essere esistenti, sarà più difficile non essere autentici. Non avremo così tanto bisogno dell’approvazione sociale.

In generale, ci è stato insegnato a provare vergogna ogni volta che facciamo qualcosa che la società ha etichettato come riprovevole. Quando proviamo vergogna, stiamo dicendo a noi stessi che siamo degli esseri spregevoli. Stiamo dicendo che non sapremo mai come fare la cosa giusta e che nessuno ci amerà. C’è un numero infinito di parole irrazionali e tristi che ci raccontiamo.

Per evitare che ciò accada, Albert Ellis propone di pensare a qualcosa che la nostra cultura etichetta come ridicola. Hai qualcosa in mente? Una volta che ci hai pensato, non appena è possibile farlo, devi andare avanti e farlo subito.

L’obiettivo è esporsi alla vergogna e alla critica. Vogliamo che la gente ci guardi in modo strano e ridacchino. Quindi cosa ci suggerirà questa esperienza? Ci dimostrerà che non accade nulla di così terribile e insopportabile.

Il peggio che può succedere è che siamo rifiutati dagli altri. Ma pensiamo attentamente. Il rifiuto ha mai ucciso qualcuno? Cosa significa se alcune persone non mi approvano come sono? Di chi è il problema, mio o loro?

Un esercizio che Albert Ellis fornisce come esempio è quello di camminare con una banana per strada come se fosse il nostro animale domestico. Parlando con esso, accarezzandolo, tirandolo con un guinzaglio …

vergogna

Un altro esercizio è quello di fermare qualcuno per strada e dirgli che sei appena uscito dal manicomio e vorresti sapere che anno è. Potresti anche scegliere di cantare la tua canzone preferita per strada o uscire vestito/a in modo bizzarro. Qualunque cosa tu scelga, deve essere qualcosa che attiva veramente la tua vergogna. L’idea è che tu impari a tollerare la vergogna e a metterti in prospettiva ciò che accada.

Gli esercizi anti vergogna ti sorprenderanno

Probabilmente starai pensando: “Non lo farei mai, sembrerei un pazzo!” E potresti avere ragione, ma la cosa sorprendente è che non molti lo fanno. Ci creiamo catastrofi inesistenti mentre rimaniamo a pensare eccessivamente a qualcosa. In altre parole questo processo si chiama ansia sociale.

Iniziamo a credere che tutti ci rifiuteranno, non otterremo mai la loro approvazione, sarà terribile, essere rifiutati significa che siamo inferiori, ecc. Tuttavia, quando facciamo l’esercizio di Albert Ellis, finalmente ci rendiamo conto che tutti questi errori di pensiero – generalizzazione, drammatizzazione, attenzione selettiva – ci stanno portando a conclusioni non realistiche.

È vero che alcune persone ci guarderanno male e forse ci insulteranno, ma se li guardiamo davvero probabilmente vedremo insoddisfazione e tristezza nei loro volti. Cioè, hanno già problemi nella loro vita. Non ha niente a che fare con te. Tuttavia, altre persone – la maggior parte – rideranno assieme a noi. Alcuni si uniranno anche al nostro piccolo spettacolo e non ci giudicheranno duramente. Potremmo persino fare nuovi amici.

Non dimentichiamo che, dopotutto, sono solo persone. A volte incasinano e si rendono ridicoli. Fanno errori, cercano di correggerli, provano emozioni, ecc. Se ti giudicano, sarà solo il loro problema, mai il tuo. Finché non ferisci nessuno, sei libero di agire come ti pare.

Riesci a pensare ad un buon esercizio per attaccare la tua vergogna? Hai il coraggio?

dott. Giovanni Zanusso – Psicologo Psicoterapeuta