La cefalea emicranica

La cefalea di tipo emicranico, o vascolare, venne descritta per la prima volta dagli antichi greci. Si tratta di una forma di cefalea che interessa solo un lato della testa (anche se in seguito la persona riferisce dolore da entrambi i lati), a carattere episodico e intermittente, talora preceduta da un’aura o da segni prodromici in base ai quali il paziente riesce a prevedere un’imminente attacco.
L’attacco emicranico può durare da parecchie ore ad alcuni giorni ed è estremamente doloroso. I sintomi solitamente associati comprendono nausea, vomito, aumento della sensibilità alla luce (fotofobia) e ai suoni (fonofobia).
Per alcune persone l’unica possibilità è ritirarsi in riposo assoluto, in una stanza oscura, aspettando che il dolore si attenui. Altre trovano un qualche beneficio dall’uso di farmaci vasocostrittori o di analgesici.
Non è raro inoltre che all’emicrania si associ anche uno stato di contrazione muscolare e quindi di cefalea da tensione; mentre per quest’ultima tipologia di cefalea risulta molto utile il Rilassamento Muscolare Progressivo di Jacobson (di cui parleremo in uno dei prossimi articoli), per l’emicrania un trattamento di cui si è già verificata l’efficacia attraverso numerose ricerche scientifiche (Nestoriuc e Martin, 2007; Nestoriuc, Martin, Rief e Andrasik, 2008) prevede l’utilizzo del Biofeedback Termico (TEMP-BFB).
Il termine Biofeedback significa “retroazione biologica” e consiste in una particolare tecnica di autoregolazione che prevede l’utilizzo di una strumentazione che consente di imparare ad influire in modo significativo su risposte fisiologiche di due tipi: quelle solitamente al di fuori del controllo volontario (come ad esempio frequenza cardiaca, pressione arteriosa e temperatura), e quelle che, generalmente controllabili, sono tuttavia sfuggite ai meccanismi regolatori a causa di una malattia o di un evento traumatico.
Le apparecchiature di biofeedback restituiscono l’andamento della funzione monitorata sotto forma di suono o immagine attraverso un sistema audio/video (ad esempio lo schermo di un computer).
La consapevolezza dell’andamento della funzione monitorata permette alla persona di imparare a controllarla volontariamente e tentare di modificarla.
Per quanto riguarda l’emicrania, è stato dimostrato che un training di addestramento all’aumento della temperatura delle mani, attraverso il biofeedback termico, determina un netto miglioramento dell’emicrania in una porzione elevata di pazienti. È noto che i rami esterni delle arterie della testa durante le diverse fasi dell’attacco emicranico subiscano una serie di modifiche vasomotorie (inizialmente vasocostrizione che lascia il posto, quando il dolore si fa più intenso, ad una marcata vasodilatazione).
Si è visto che la dilatazione dei vasi delle mani si riflette sul tono vasomotorio dei vasi della testa, mitigando così le sensazioni dolorose.
In un testo di Yucha e Gilbert (2004), sono state revisionate le ricerche a supporto dell’efficacia di questa terapia ed hanno selezionato una vastità di studi clinici con ottime caratteristiche metodologiche. Studi comparativi hanno dimostrato che il Biofeedback è efficace tanto quanto e a volte più di qualsiasi farmaco. Studi di follow-up a lungo termine hanno mostrato che i benefici dati dal trattamento durano per la maggior parte delle persone che continuano a praticare le tecniche imparate durante i training. In sintesi, le metanalisi confermano che il biofeedback è ALTAMENTE EFFICACE per il trattamento dell’emicrania rispetto ai vari studi di controllo.
Presso alcuni dei nostri studi in provincia di Treviso, è possibile intraprendere un training, in cui vengono fornite istruzioni per imparare a padroneggiare il suddetto processo di regolazione attraverso un semplice apparecchio di rilevazione termica periferica (SC911 – Stress Thermometer) e mitigare così gli effetti negativi dell’attacco di emicrania.

Stress

SC911 – Stress Thermometer

RIFERIMENTI:
Carolyn Yucha, Christopher Gilbert, “Evidence Based Practice in Biofeedback & Neurofeedback” (2004) AAPB, Wheat Ridge, CO.
Yvonne Nestoriuc e Alexandra Martin, Efficacy of biofeedback for migraine: A meta-analysis, in Pain, vol. 128, 1-2, 2007, pp. 111-127.
Y Nestoriuc, A Martin, W Rief e F Andrasik, Biofeedback treatment for headache disorders: A comprehensive efficacy review, in Applied psychophysiology and biofeedback, vol. 33, nº 3, 2008, pp. 125-140.